STORIA E CULTURA IN GIORDANIA
Visitate la Giordania e fate un salto indietro nel tempo, potrete camminare
sulle orme dei Romani, dei Nabatei, andare alla ricerca delle grandi figure
bibliche, degli eroi dei primi anni dell’Islam. La ricchezza storica e culturale
del paese è sorprendente e vi travolgerà subito con i suoi resti di antiche
civiltà, i punti di interesse religioso e culturale. Sebbene la maggior parte di
queste civiltà siano da tempo materia dei libri di storia sono tutt’altro che
dimenticate, la loro fusione ed evoluzione ha portato la Giordania ad essere
quel grande paese che conosciamo oggi. Dall’antica città nabatea di Petra, ai
miracoli del Mar Morto e della Valle del Giordano, le meraviglie del Mar Rosso
e Wadi Rum, fino agli splendidi alberghi, i centri commerciali, i musei e le
gallerie d’arte moderna di Amman; in Giordania vecchio e nuovo, est e ovest si
fondono fra loro, insomma una vera e propria oasi di cultura.

Amman

Un tour classico della Giordania ha come inizio ad Amman, l'antica Philadelphia romana che conserva ancora uno splendido teatro romano nel centro della capitale e le rovine della Cittadella.

Jerash

 A Nord di Amman sorgono i resti di Jerash, la Pompei d'Oriente, il sito romano meglio conservato al mondo e parte della Decapoli romana. 

Umm Qays

Un altro sito molto importante della Decapoli romana è Umm Qays, la biblica Gadara, in basalto nero, famosa per il miracolo di Gadarene da parte di Gesù. 

Ajloun

E infine il castello di Ajloun, primo esempio di fortezza saracena in questa regione.

I Castelli omayyadi

A Est di Amman sorgono i castelli del deserto degli omayyadi, la prima dinastia di califfi succeduti al profeta Maometto. Uno di questi, Qasr Amra, è patrimonio Unesco per le sue pareti affrescate raffiguranti figure umane.

Madaba e Monte Nebo

Scendendo verso sud, prima del Mar Morto, si incontrano la Chiesa di San Giorgio a Madaba che conserva uno dei mosaici più spettacolari del mondo, con raffigurata la mappa della Palestina. Serviva ai pellegrini di centinaia di anni fa per orientarsi in Terrasanta. A poca distanza da Madaba troviamo il Monte Nebo, celebre per aver ospitato gli ultimi attimi della vita di Mosé alla fine dell'Esodo. Oggi, in questo luogo, si vede quella che era la Terrasanta e sorge il suo santuario, una chiesa con splendidi mosaici gestita dai francescani. 

Verso sud, sulla Strada dei Re, s'incontrano il sito Unesco Umm ar Rasas, che è il frutto dell’unione di diverse civiltà, romana, bizantina e islamica, caratteristica che la rende unica. Proprio per la combinazione di  stili architettonici romani con decorazioni apportate dai cristiani locali oltre cento anni dopo l’inizio della dominazione musulmana, Umm Ar-Rasas è stata nominata dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità.

I Castelli crociati

Sulla Strada dei Re, s'incontrano le testimonianze dell'epopea crociata in questa area, l'imponente fortezza di Karak, dove regnava il brigante crociato Reginaldo di Chatillon, e la Fortezza di Shobak, già nota come Krak di Montreal. Entrambe furono oggetto di un lungo assedio da parte di Saladino prima di arrendersi. 

Petra

A pochi chilometri da Shobak, arriviamo a Petra. E’ il tesoro più prezioso della Giordania. Per arrivarci bisogna percorrere il Siq, una gola stretta resa famosa dal film Indiana Jones e l’Ultima Crociata. Lunga più di un chilometro, la spaccatura proteggeva Petra, la famosa capitale del regno nabateo intagliata nell’arenaria, rosa, ocra o rossa, a seconda dell’inclinazione e dell’intensità del sole.  I nabatei erano guerrieri nomadi arrivati dalla penisola arabica in cerca di pascoli, scelsero questa inespugnabile fortezza naturale nel Quarto Secolo a.C per costruirci la capitale del loro regno. Dopo aver percorso il Siq, c’è il primo grande colpo di scena che attende il visitatore, in fondo al canyon appare la facciata del palazzo del Tesoro, El Kazneh, il monumento icona di Petra. L’averla vista raffigurata tante volte nulla toglie all’emozione di trovarsela davanti. Questo è il monumento più noto di Petra, uno dei più straordinari e intatti del mondo antico. Nel costruirlo, gli architetti nabatei hanno giocato con l’architettura classica, e hanno disposto i vari pezzi con sublime casualità. Erano dei viaggiatori, copiavano gli stili del tempo creandone uno nuovo, unico e sorprendente.

Ma il Tesoro è solo l’inizio. Petra è piena di mille affascinanti sorprese. I nabatei, fra queste pietre, diventarono i padroni incontrastati delle vie carovaniere che dall’Hadramaut, l’attuale Yemen, portavano merci preziose verso il Mediterraneo. Diventarono ricchissimi, mantenendo a lunga la propria autonomia e a contrastare i romani, fin quando, nel 106 d.C, questi acquistarono in blocco Petra e l’Arabia. Con l’avvento dell’islam, nel settimo secolo, Petra cadde in totale abbandono. A romperne il silenzio furono i soldati crociati che però non ne colsero la magnificenza. Ovunque tombe, tabernacoli e nicchie tutto scavato nella roccia che il vento carico di sale sta purtroppo danneggiando irrimediabilmente. Dal centro della città il cammino sale su mulattiere sassose e prosegue tra paesaggi stretti tra canyon e burroni vertiginosi, fino all’ultima sorpresa: il Monastero, scolpito anch’esso, come il Tesoro, nella roccia. Solenne e solitario, con le sue sfumature rosa, dall’alto domina Petra, meraviglia del mondo.

Wadi Rum

A sud di Petra continua il viaggio nella leggenda.  Pochi chilometri, lungo la via carovaniera, ed ecco un’altra meraviglia: il Wadi Rum. “Vasto, echeggiante, divino”, con queste parole Lawrence d’Arabia descriveva il Wadi Rum, il più esteso e stupefacente deserto della Giordania, con i suoi paesaggi favolosi, senza tempo e incontaminati. Un dedalo di formazioni rocciose e monolitiche s’innalza in un territorio desertico fino a quasi 2000 metri. Ai margini di questo deserto si possono ancora fare incontri autentici con i beduini. Wadi Rum è la terra dei beduini, anche se ormai sono rimasti in pochi. Questo deserto è abitato dall’uomo da millenni, ci sono delle incisioni rupestri che risalgono a oltre 4000 anni fa. Se si vuole veramente capire la Giordania, è importante scoprire le usanze e i modi di pensare dei beduini. Gran parte dell’epico film Lawrence d’Arabia, di David Lean, interpretato da Peter O’toole, Omar Sharif e Alec Guinness fu girato nel 1962 proprio nel Wadi Rum. In questo luogo, il principe Faisal Bin Hussein e Lawrence insediarono il loro quartier Generale durante la rivolta araba contro gli ottomani, durante la Prima Guerra mondiale e le loro imprese si intrecciano con le storie di questa fantastica regione. Qui unirono le loro truppe per andare alla conquista di Aqaba ultimo avamposto ottomano in Medio Oriente.

Aqaba

Seguendo il mito di Lawrence si arriva ad Aqaba, sotto le rovine del castello ottomano. L’arrivo ad Aqaba, che spesso rappresenta la fine del viaggio in Giordania, è sempre molto emozionante. L’importanza strategica di questo antichissimo porto sul Mar Rosso, crocevia di rotte terrestri di Asia, Africa ed Europa, è testimoniata da un’enorme bandiera che dice a tutti che questa è la Giordania. Di fronte ad Aqaba, le spiagge di Eilat, in Israele, e  Taba in Egitto. A sud le nude rocce senza tracce d’uomo dell’Arabia Saudita. Negli ultimi anni Aqaba è diventata una delle mete più ambite per la dolcezza del clima, nuove strutture turistiche e la bellezza dei fondali del suo mare 

Storia e Cultura

© 2021 Fiera Milano SpA - P.IVA 13194800150
Si è verificato un errore